Nel numero di agosto (2019) della rivista Sirio, sono stata intervistata in merito a quello che è forse stato uno dei padri del medianesimo in Italia e l’occasione, mi ha consentito di dire qualcosa sul tema anche più in generale.
Dott.ssa Azzali, a margine di questa intervista, mi ha confessato che ritiene Rol uno dei più grandi medium del ‘900, può chiarirmi la sua definizione di medium anche in relazione a quel che usualmente si pensa sia medianismo e ‘poteri paranormali’?
«Su questo argomento non credo di poter restare in ambito accademico, quindi, se mi è consentito, andrò un poco oltre. Usando le parole di Rol, medium è ‘una grondaia’, un canale, un ponte. Tutti gli uomini lo sono, lui l’ha sempre detto: sono capacità e potenzialità umane. Senza nulla togliere al fatto che possano esservi comunicazione e scambio con ‘spiriti’, la definizione normale di medium è spesso limitante se la si lega al solo immaginario di fantasmi e simili…Portiamo addosso il peso del folklore trasformato in superstizione. E sì, lo spirito può modificare la materia».
Ha esempi o esperienze da portare?
«Potrei raccontarne decine. Sa la cosa divertente? Sono tendenzialmente una scettica, sto molto, molto attenta. Non le racconterò del mio lavoro, non amo e non ho bisogno di pubblicità, ma potrei citarle nomi e cognomi di persone che ho visto intervenire sulla materia».
Li faccia pure…
«Posso dirle solo di alcune persone che so non hanno problemi ad essere pubblicamente note… penso ad esempio a Lorenza Cavalli, peraltro grande artista, o ad una Krisztina Nemeth che con il suo Healing Voice interagisce con la materia attraverso la voce. All’opposto di chi pensa esista solo la materia, esiste chi crede sia tutto spirito e che, tutto quanto non lo sia, vada ignorato. Invece, come dice Rol, spirito e materia sono profondamente legati; non si deve parlare di ‘doni’ ma di cooperazione fra le parti».
Se posso, non mi pare che in questo ci sia qualcosa di particolarmente innovativo, da millenni l’ermetismo sostiene che materia e spirito siano legati.
«Vero, ma Rol si spinse oltre affermandone la versione più estrema, ovverosia: sostenendone l’identità. Spirito e materia sono la medesima cosa. C’è una sua frase che mi sono trascritta per questa intervista, la trovo illuminante: “ogni cosa ha il suo spirito, le cui caratteristiche stanno in rapporto alla funzione della cosa stessa”. Se posso un paragone, da Einstein in poi abbiamo equazioni che dicono che l’energia è materia e viceversa. Questo, perlomeno metaforicamente, è quanto ci ritroviamo al riguardo dello spirito e della corporeità. Non sono una fisica e non voglio entrare in campi che non conosco, ma credo che Rol avesse centrato un punto ancora da esplorare».
Quale? Su cosa?
«Dell’espressione di un potenziale umano, in primis. Attraverso la percezione sensoriale prendiamo atto di ciò che ci circonda, è un ponte fra noi e la realtà e, certo, questa è soggettiva, ma se la percezione si ampliasse? Se la percezione fosse extra-sensoriale, ovvero non fosse limitata dalle nostre usuali ‘difese interiori’ e fosse proiettata, invece, su un ‘oltre’ al di là del nostro stato di coscienza? Quali capacità e possibilità avremmo? Mi rendo conto di dire cose molto forti, possono fare paura, come ogni cosa sconosciuta. Molte persone sono spaventate e non vogliono riconoscere i mille segnali di questa possibilità che ognuno di noi esercita. Rol è stato testimonianza di ciò: per questo lo ritengo un precursore».
Quale ritiene sia il rapporto fra sensitività, medianismo e capacità paranormali?
«Sensitività e medianismo sono due cose differenti. Spesso, troppo spesso, vengono confuse…».
Rimanendo sui cosiddetti poteri paranormali, quindi, come distinguerebbe sensitività e medianismo?
«Non mi è possibile rispondere esaustivamente in questa sede, servirebbero ore, ma in estrema sintesi: il medium è strumento, il sensitivo è colui che si avvale degli strumenti. L’individuo si avvale dei sensi per
percepire la realtà fisica, il sensitivo usa i sensi interiori per percepire la realtà sottile. Il medium è canale di una energia intelligente, nel cattolicesimo viene chiamato carisma, mentre il sensitivo percepisce,
intuisce attraverso i sensi interiori».
Quindi, se non ho capito male, Rol fu uno strumento, giusto? Non le domanderò cosa sia questa ‘energia intelligente’, dubito sia argomento affrontabile in così poco tempo però, per i lettori, quale può essere il ‘click’, lo scatto che fa passare dal sentire al fare?
«Sì, certo, fu uno strumento, nel senso più nobile del termine e, sì, una definizione di quel che chiamiamo e chiamo ‘energia intelligente’ non saprei nemmeno da dove iniziare… dubito perfino esistano vocaboli per farlo, Rol legava questo tipo di energia allo Spirito. Purtroppo devo dirle lo stesso rispetto a quel ‘click’ di cui parla, che pure esiste. Da anni tengo corsi al riguardo, e pure essendo certa che sia potenzialità di ognuno di noi, c’è chi lo fa, c’è chi no e, sorprendentemente, non è nemmeno cosa legata a chissà quali percorsi di auto-consapevolezza».
Insomma, succede e basta…
«No, non penso proprio. Credo sia legata ad una scelta interiore, la scelta di andare oltre il dubbio, oltre il confine delle nostre credenze ed essere disposti a lasciare il controllo rispetto alle nostre aspettative. Nel tempo mi sono riproposta di analizzare tante e tante ipotesi, penso che ogni esperienza vada accolta ed ascoltata ma non sono mai riuscita a dare una definizione ad una cosa del genere. Senza paragonarmi a Rol, forse per questo entrambi non abbiamo mai scritto nulla al riguardo, nessuna
metafisica: fai e punto».
Possiamo concludere questa intervista con un suggerimento a chi si vuole confrontarsi con questi argomenti?
«Siate voi stessi, sperimentatevi. Potrà sembrare banale, ma non lo è: può servire una vita e oltre per farlo».
Grazie.